Tour de force. Queste sono le parole che meglio di tutte sono capaci di racchiudere in sè stesse la massacrante (per l'epoca) stagione 1920/21; è la stagione che vede di nuovo la Pro Vercelli ritornare alla vittoria in campionato dopo la bellezza di otto anni, un periodo di attesa molto lungo per la Pro di quegli anni.
Il cammino delle Bianche Casacche verso la conquista del sesto titolo italiano inizia il 24 ottobre in casa contro la Valenzana che viene piegata per 6 reti a 1 grazie soprattutto alla grande giornata di Rampini II autore di ben quattro reti: questa gara segna l'inizio del girone eliminatorio preliminare da cui usciranno le due squadre qualificate alle semifinali interregionali. Dopo l'esordio vincente la Pro prosegue in modo positivo la sua marcia nel girone B ottenendo sei vittorie, un pareggio e tre sconfitte che costringono i bianchi al secondo posto dietro i grigi dell'Alessandria guidati dal fortissimo Adolfo Baloncieri.
Certo non si può non notare come il rendimento delle bianche casacche sia stato influenzato nell'ultima parte del girone preliminare dalla tragica scomparsa di Aldo Milano (Milano III), morto l' 8 gennaio 1921 ad Albano Vercellese: i suoi compagni infatti chiedono e ottengono il rinvio del derby col Casale, e chiudono poi il girone con un pareggio a reti bianche in casa con l'Alessandria, e con due sconfitte per forfait contro la Biellese e contro il Casale.
Squadra | Punti | G | V | N | P | F | S | |
1 | Alessandria | 19 | 10 | 9 | 1 | 0 | 37 | 3 |
2 | Pro Vercelli | 13 | 10 | 6 | 1 | 3 | 24 | 10 |
3 | Casale | 12 | 10 | 6 | 0 | 4 | 28 | 10 |
4 | Biellese | 11 | 10 | 5 | 1 | 4 | 16 | 18 |
5 | Valenzana | 5 | 10 | 2 | 1 | 7 | 23 | 5 |
6 | Amatori G.C. TO. | 0 | 10 | 0 | 0 | 10 | 0 | 42 |
Superata la prima fase con difficoltà soprattutto extra-campo, e ottenuto l'obiettivo minimo della qualificazione dietro alla capolista Alessandria, la Pro sfrutta la pausa del campionato per recuperare le energie in visto delle semifinali interregionali Nord (girone D).
Il 10 aprile le bianche casacche scendono in campo all'Arena Civica di Milano per affrontare gli storici avversari dell'Internazionale: la gara viene sospesa dopo 60' di gioco a causa dell'invasione di campo da parte dei tifosi nerazzurri provocata da un intervento troppo "deciso" di Ara sul milanese Da Sacco. La conseguente espulsione di Ara che lascia la Pro in dieci uomini non serve a placare gli animi e l'Inter decide di abbandonare il terreno di gioco (i meneghini abbandoneranno ben presto la competizione non completando il torneo).
Nelle successive quattro partite la Pro ottiene una doppia vittoria contro il Bentegodi Verona (0 a 3 e 4 a 1) e una vittoria e una sconfitta contro la compagine della U.S. Torinese (2 a 0 per i bianchi a Vercelli, sconfitta 0 a 3 a Torino).
Squadra | Punti | G | V | N | P | F | S | |
1 | Pro Vercelli | 10 | 6 | 5 | 0 | 1 | 13 | 4 |
2 | U.S. Torinese | 9 | 5 | 4 | 1 | 1 | 14 | 6 |
3 | Internazionale | 3 | 5 | 1 | 1 | 4 | 8 | 13 |
4 | Bentegodi Verona | 2 | 5 | 1 | 0 | 5 | 4 | 16 |
Si arriva così alla semifinale Nord del 10 luglio che vede Pro Vercelli e Alessandria scendere in campo sul neutro di Torino per disputarsi un posto nella finale scudetto: il risultato non ammette discussioni dal momento che la Pro si impone con un rotondo
4 a 0 tuttavia i grigi si lamentano del gioco falloso degli avversari e prima del termine della gara abbandonano il terreno di gioco.
Torino 10/7/1921
Campo di Corso Sebastopoli
Pro Vercelli-Alessandria=4-0
PRO VERCELLI: Curti, Rosetta, Bossola IV, Ara, Parodi, Perino, Ceria, Rampini II, Gay, Ardissone, Borello.
All. Ara.
ALESSANDRIA: Porrati, Vercelli, Ticozzelli, Moretti, Carcano, Papa II, Bay, Baloncieri, Brezzi, Papa III, Capra I.
Arbitro: Brunetti.
RETI: 1' Rampini II (P), 22' Gay (P), 34' Rosetta (P), 50' Ardissone (P).
NOTE: prima del termine della gara i grigi abbandonano il terreno di gioco per protestare contro gli infortuni patiti da Carcano e Moretti.
Messa alle spalle la partita contro i grigi alessandrini guidati in campo da Adolfo Baloncieri, i bianchi si preparano alla finale "nord" (in pratica la partita di semifinale che dà accesso alla finalissima) da giocare contro il forte Bologna dei fratelli Della Valle: si tratta per tutti i tifosi e gli addetti ai lavori si tratta di una finale anticipata. I felsinei si portano avanti grazie alla rete di Alberti al 22' del primo tempo e la Pro riesce a replicare con Ceria solo a 12' dalla fine dei 90' regolamentari. Nei trenta minuti dei supplementari non succede nulla di significativo e così si deve giocare ad oltranza (all'epoca i rigori dopo i supplementari per superare la parità ancora non sono stati inventati) in attesa di un "golden -goal" effettivamente realizzato da Rampini II al minuto 130'.
Livorno 17/7/1921
Pro Vercelli-Bologna=2-1
PRO VERCELLI: Curti, Rosetta, Bossola IV, Ara, Parodi, Perino, Ceria, Rampini II, Gay, Ardissone Borello.
All. Ara.
BOLOGNA: Gainese, Zecchim, Rossi, Genovesi, Baldi, Spadoni, Della Valle II, Della Valle I, Alberti, Parin, Pozzi.
Arbitro: Vagge di Genova.
RETI: 22' Alberti (B), 78' Ceria (P), 130' Rampini II (P).
NOTE: Rosetta sbaglia un calcio di rigore. Gara terminata solo dopo 90' regolamentari, 30' di supplementari e 10' di "extra time".
A sette giorni di distanza dalla battaglia vinta contro il Bologna a Livorno, la Pro si gioca il titolo contro una squadra che per la prima volta ha l'occasione di farlo: a sfidare infatti le bianche casacche è lo Sporting Club Pisa allenato dal magiaro Jozsef Ging.
Torino 24/7/1921
Pro Vercelli-Pisa=2-1
PRO VERCELLI: Curti, Rosetta, Bossola IV, Ara, Parodi, Perino, Ceria, Rampini II, Gay, Ardissone Borello.
PISA: Gianni II, Bartoletti, Giuntoli, Gnerucci, Tornabuoni, Viale, Sbrana, Merciai, Corsetti, Colombari, Pera.
Arbitro: Olivari.
RETI: 44'Ceria (P), 47' rig. Sbrana (PI), 65' Rampini II (P).
NOTE: espulso Viale (PI).
Il giorno dopo la finalissima disputata a Torino sul terreno dello Stadium, dove sorge oggi il Politecnico di Torino), "La Stampa" dedica all'evento questo bello e diffuso articolo:
"Vincitori e vinti, trovatisi di fronte nel breve spazio d'un campo di dimensioni ridotte, hanno guastato, con un succedersi esasperante di cariche fallose, una partita che dalle prime battute si annunziava come una delle meno brillanti della stagione.
Ieri, a Torino, pareva si giocasse uno scialbo match dì allenamento, non la finalissima tra due squadre qualificatesi attraverso una eliminazione iniziata nell'ottobre dello scorso anno: la Pro Vercelli e il Pisa hanno deluso l'aspettativa degli appassionati, avendo dovuto giocare con l'handicap di condizioni di ambiente gravissime: terreno duro, sole forte, vento impetuoso.
Un uomo solo ha obbligato col suo gioco impressionante tutti gli spettatori a converegere l'attenzione su di lui ed ha imposto alla partita un carattere tecnicamente simpatico: voglio dire di Giani, il diciannovenne goalkepper del Pisa. Se i campioni di Toscana hanno potuto resistere brillantemente all'attacco irruento dei vercellesi, lo debbono al loro portiere, che ha parato tutto quello he ha potuto, e che ha giocato con coraggio leonino per tutta la partita, anche quando i suoi compagni di squadra hanno proferito non cercare di cozzare inutilmente contro la difesa vercellese. che se ieri è stata meno bella dell'ordinario, è pur sempre una difesa forte. Giani per molto tempo ha tenuto testa vivacemente ai forwards branchi, che hanno tentato, esasperati dalla impeccabilità del pisano, di tirare da qualunque posizione e di variare continuamente le combinazioni di gioco per tentare di passare.
Inutilmente: Giani ha aiutato almeno una mezza dozzina di volte alla sua squadra dei gol che parevano sicuri ma non ha potuto far fronte alle improvvise azioni di Ceria e di Rampini che han dato la vittoria alla Pro Vercelli, occorre dire che molto difficilmente si troverebbe un portiere capace di evitare i due goals.
Gli altri giocatori hanno confermati tutti i loro difetti e si sono presentati anche in tutti i loro pregi, di cui hanno fatto però sfoggio in misura minore nella partita di ieri, che arbitro Olivari, dell'Andrea Doria, ha fatto iniziare alle 17.17. Al fischio d'inizio le due squadre erano così allineate:
Pisa S. C.; Giani; Bertoletti (cap.) e Giuntoli; Gueruccii, Tornabuoni e Viale; Sbrana, Corciai, Corsetti, Colombari e Pira.
Pro Vercelli: Curti, Rosetta e Bossola; Ara, Parodi e Perino; Ceria, Ardizzone, Gay , Rampini II e Borello. I bianchi hanno la palla, ma la loro discesa rotta è in pieno da Tornabuoni. I vercellesi vanno alla carica; Ardizzone sorpassa in velocità Tornabuoni e Bertoletti e da cinque metri tira decisamente in gol ma il pallone colpito forte passa alto sulla porta.
Le prime battute ci mostrano una Pio Vercelli fissa nell'offesa, che tenta con tutti i suoi uomini di passare senza toccare l'uomo, e di un Pisa che si difenede molto bene e che,in possesso della palla, esegue delle belle discese in linea, spezzate il più delle volte da Bossola. Al 3' minuto Rampini Ii chiude con un tiro alto una nuova discesa dei bianchi che debbono In seguito indietreggiare davanti all'ondata pisana, basata sulla combinazione Colombari-Corsetti-Sbrana.
Solo al 44' Ceria riesce a violare la rete pisana segnando il primo gol della giornata: si respira! Finora la partita è stata poco interessante per la fallosità del gioco e si pensa che questa segnatura debba infondere nuova vita all'attacco pisano e fargli condurre meglio le azioni offensive.
Non sono 'trascorsi 90 secondi dacché il pallone è rimesso in gioco che Tornabuoni spinge con decisione i suoi all'attacco, protendendosi a ridosso dei forwards. Bossola lo carica da dietro nella propria area di rigore ed Olivari, che ieri ha assolto il suo compito con lodevole imparzialità, concede ai nero-azzurri un calcio di rigore contro la Pro Vercelli. Curti non riesce a parare la cannonata di Sbrana, e por la prima volta la rete dei bianchi è scossa con violenza: Pro Vercelli 1-Pisa 1. Le due squadre sono alla pari. La Pio Vercelli gioca contro vento, ma con più forza di gioco annulla l'handicap e poco dopo la rete subita Ardizzone da sette metri tira su Giani : Bertoletti respinge con un colpo di testa, ma il pallone, ripreso al volo da Borello è proiettato In goal: pare che i bianchi debbano segnare, tanto e forte e preciso il tiro, ma qualche centimetro prima della linea fatale Giani para, applauditissimo. I primi minuti del secondo tempo, che hanno visito il risveglio promettentissimo del Pisa, trascorrono invano per i nero-azzurri, che sono ricacciati nella loro metà campo per la virtuosità dei mediani vercellesi, e debbono subirne la superiorità.
Al 65' Ardizzone tira in corsa da venti metri, Giani si getta. terra por tentare la parata, ma la palla batte sul palo laterale e rimbalza in gioco; Rampini, in corsa, senza perdere un secondo, la manda alta, nella rete dei pisani: Pro Vercelli 2Pisa 1. Viale tenta vivacemente di contestare la validità del punto per un preteso fuori gioco di Ranmini. ed inveisce contro l'arbitro che lo espelle dal campo. I toscani sono ridotti a nove, e sono obbligati a, spostarsi per riempire i vuoti nella seconda linea e far fronte cosi agli attacchi avversari.
Dopo qualche altra battuta fluisce il match che consacra la Pro Vercelli campione d'Italia per la sesta volta, dopo una interruzione
di tre annate calcistiche, che hanno visto il massimo titolo conquistato, nell'ordine, dal Casale, dal Genoa e dall'Internazionale. La nuova vittoria della Pro Vercelli, ottenuta attraverso una
partita caotica e tecnicamente priva di valore, è perfettamente regolare: ì due gol sono inoppugnabili e attestano una certa superiorità piemontese, almeno nell'aipproflttare dille situazioni che si
creano sotto la porla avversaria. Non si dice cosa nuovissima, se pure giusta, dicendo che il gioco della Pro Vercelli di ieri non ha soddisfatto nessuno: i bianchi si sono battuti meglio degli
avversari, i quali non hanno potuto, ad onta della bravura eccezionale del loro portiere, fermare i vercellesi tutte le volto che piombavano corno falchi sulla rete del Pisa. La Pro Vercelli è stata
ieri una brutta copia della squadra che abbiamo vista diecine di volte nel corso del campionato: fortissima moralmente, ma con uno squilibrio tra linea e linea che vorremmo fosse sanato. Il Pisa era
sconosciuto a Torino e, la sua prima prova ha fatto ottima impressione. V'è da dubitare però che il giudizio lusinghiero non sia originato solamente dalla provo eccezionalissima fornita da
Giani, perchè i toscani (che indubbiamente si sono opposti con coraggio alla marcia dei bianchi) hanno dimostrato molti difetti di fronte agli avversari. Pesanti come loro, ma più fallosi di loro
(troppe volte il gioco s'è dovnuio fermare per cariche e sgambetti eseguiti dai pisani): meno forti dei vercellesi negli avanti e nei terzini, meno mobili, e quindi molto meno efficienti nei mediani.
E' impossibile però giudicare una squadra da un solo incontro, specie quando l'incontro è brutto come quello giocato ieri allo Stadium di Torino".
Giuseppe Stolli.
Appena conosciuta a Vercelli la notizia della vittoria dei bianchi si è organizzata una dimostrazione imponente che più tardi s'è portata con musiche e fiaccole alla stazione per attendere i giovani campioni. L'arrivo della squadra invitta, per la sesta volta campione d'Italia, venne acolta da ovazioni entusiastiche. Si formò un lungo corteo che percorse le principali vie della città, portando in trionfo i valorosi giuocatori ai quali venne offerto un banchetto d'onore.