La Palla Dapples

15/11/1908: la prima Palla Dapples

Palla Dapples. Immagine ricavata dal sito del Museo del Genoa

Tra il 1903 ed il 1909 esisteva in Italia una competizione, oggi la chiameremmo coppa, capace di eguagliare, o forse anche di superare,  il campionato di Prima Categoria. Questo trofeo a forma di palla era stato inventato dal dirigente/giocatore genoano Henri Dapples e si basava su una formula challenge per cui veniva messo in palio in gara secca tra la squadra detentrice e quella sfidante che veniva scelta con regole molto "particolari" così come riportato da "Wikipedia": "a conquistarsi il diritto di essere lo sfidante era la squadra che per prima riusciva a consegnare la lettera di sfida, entro i primi minuti dal fischio finale, a mano o anche per telegramma, tanto che, chi sceglieva questa seconda opzione, per guadagnare minuti preziosi si trovava a dover lanciare la sfida a tutte e due le squadre inviando un telegramma nell'orario di presunta fine dell'incontro".

La palla Dapples veniva conquistata da chi vinceva l'incontro e, in caso di parità, rimaneva nelle mani del detentore. Dopo più di trenta edizioni il 15 novembre 1908 toccò alla Pro cercare di conquistare il prestigioso trofeo (che in quel momento era in possesso del Milan Cricket and Football Club) in una gara secca disputata sul campo milanista di Porta Monforte, campo che ospitò i rossoneri tra il 1906 ed il 1914, anno in cui il Milan si spostò sul terreno del Velodromo Sempione.

 

Così "La Stampa" il giorno successivo riportava quanto avvenuto a poche ore di distanza: "Sul terreno di Porta Monforte, alla presenza di un pubblico numerossissimo e con una aspettativa intensa, la Pro Vercelli vinse il Milan Cricket Club con due goals a zero. Eccovi i particolari di questo match, che venne disputato tra la prima squadra della Pro Vercelli (vincitrice del campionato di Prima Categoria) e la prima del Milan Cricket Club (campione nel 1905/06). Al fischio dell'arbitro, signor Goodley della Juventus di Torino, dando il colpo d'inizio i milanesi che subito attaccano il goal avversario, ma la difese vercellese gioca compatta e ricaccia la palla nel campo milanese, minacciandone seriamente il goal.

 

La Pro nel 1908. Immagine da Wikipedia

 

Dopo una specie di bombardamento incessante da parte degli avanti vercellesi, questi riescono dopo ventiquattro minuti di gioco, a segnare un primo goal nel modo seguente: Bertinetti centra un pallone, che miracolosamente viene parato da Frère, il quale, respingendololo, la butta in direzione di Visconti che con un potente shot centra il goal. I milanesi sono impressionati dalla tattica stringente degli avversari e si danno ad un giuoco irruente che però non sortisce alcun effetto. Due magistrali tiri di Visconti vengono parati molto bene dal portiere Freire, il quale è salutato da applausi. Invano il Milan Cricket tenta alcune sortite, facilmente sventate dall'impareggiabile difesa vercellese. Così termina il primo tempo.

Nella ripresa i vercellesi con studiati passaggi riescono a marcare il secondo goal; il pubblico è disilluso e vani sono i commenti per questa improvvisa debolezza del Milan Cricket da cui ci si aspettava il meglio dopo le ultime reiterate vittorie. Ma malgrado che i vercellesi abbiano al loro attivo due punti, le casacche rosse e nere continuano un giuoco energico e precipitoso.

A un certo punto pare che la palla sia giunta nella rete dei vercellesi ma Servetto e Milano sono al loro posto e salvano la situazione. La partita termina così dando la vittoria alla Pro Vercelli con due goals a zero. Molto applaudito fu il gioco calmo, calcolato e matematico dei vercellesi che si affermarono veramente superiori agli avversari. Il terreno si presentava ottimo ed il referee Goodley disimpegnò molto lodevolmente il compito suo.

 

Milano 15/11/1908

Campo di Porta Monforte

MILAN-PRO VERCELLI=0-2

MILAN: Frère (junior), Sala, Colombo, Meschia. Bianchi, Scarioni, Pedroni, Laich, Forlano, Frère (senior), Lana.

PRO VERCELLI:  Innocenti, Bianchi, Binaschi, Servetto, Ara, Milano I, Leone, Milano II, Bertinetti, Freisa,  Visconti,  Rampini
Reti: 24' Visconti, Fresia.

Arbitro: Goodley (Juventus).

 

6/12/1908: la seconda Palla Dapples

A solo ventidue giorni di distanza dalla conquista della sua prima Palla Dapples, la Pro Vercelli bissa il suo trionfo strappando il trofeo alla detentrice Juventus che l'aveva coquistato appena una settimana prima. Questa volta la gara si svolge sul campo della torinese di corso Sebastopoli pieno riempito dal notevole numero di mille spettatori.

 

Così "La Stampa" il giorno dopo riporta ai lettori quanto accaduto sul rettangolo verde poche ore prima: "La Palla Dapples ritorna a Vercelli. Bisogna risalire al torneo internazionale dello scorso anno per ricordare un pubblico così scelto,  così numeroso, così entusiasta e cortese come quello accorso ieri al campo del F.C. Juventus. Circa mille persone si erano date infatti convegno laggiù nel recinto fronteggiante il corso Sebastopoli, gremendo la spaziosa tribuna di eleganti signore e noti sportsman di vecchia e recente data. La colonia vercellese si calcolava a circa duecento persone; la forte squadra della Pro Vercelli aveva così una falange di amici e parenti ed è facile immaginarsi quindi con quale entusiasmo vennero applauditi e portati in trionfo gli undici giocatori delle bianche camicie, quando al fischio finale dell'arbitro si trovarono vittoriose con tre goal a uno, riportando in patria l'argentea e tanto sospirata Palla Dapples.

Il match di ieri, specie nella ripresa, fu giuocato in modo meraviglioso. Au grand complet la Pro Vercelli, ma non così la Juventus che all'ultimo momento dovette rimpiazzare il suo più forte giuocatore di difesa, caduto ammalato. Per colmo di sventura la popolare squadra juventina, dopo cinque minuti di giuoco, si trovò con solo più dieci titolari, avendo dovuto ritirarsi per una distorsione al ginocchio, il Collino, ala destra forward. I primi 45' furono uno spettacolo di  forza ed abilità di ambo le squadre, superiore ad ogni elogio. Ammirata la compattezza e la calma, dei vercellesi, applaudita, la vivacità irruente dei juventini. Gli avanti della Pro Vercelli, dopo pochi minuti dall'inizio del match, incalzano il goal avversario, ed ottengono un calcio d'angolo. Il corner viene magistralmente tirato dall'Ara, che porta il pallone al centro dove Milano, incautamente non guardato dalla giovane difesa juventina, piglia al volo la palla passatagli dal Fresia con un colpo di testa, e con un calcio di collo del piede infila la rete juventina.

Un formidabile evviva scoppia dalle tribune. II giocò ripiglia vivace, celere, diremmo qua scoppiettante. E' la Juventus che corre all'assalto, ma tosto si risente della mancanze d'un giocatore d'attacco. Varie volte il pallone va all'ala estrema, ma infruttuosamente. Borel o Frey però incalzano continuamente. Si sente che presto o tardi la Juventus devepareggiare il punto. Ed infatti non ci va molto che Ferraris, il giovane half-bach juventino, che ha giocato oggi in modo meraviglioso, passa a Frey, questi a Borel, che  sorpassa la difesa vercellese, e, convengendo ai centro, spara un potente shot. Fra un uragano di arwlausi la palla entra nel goal vercellese sfiorando il limite superiore, impossibile a pararsi per il  bravo Innocenti.

 

La Juventus nel 1908

 

20/12/1908: la terza Palla Dapples

Pare una fatalità, ma la Juventus possiede un campo proprio e non è ancora riuscita sul suo terreno a vincere un match di Qualche importanza! Ad una cosa è invece riuscita fin da principio, e cioè a smuovere i'apatia dei buoni torinesi e farli accorrere sul proprio campo in numero mai visto su altre pelouse. Ieri infatti si mossero novamente all'incirca un migliaio di persone che accorsero a presenziare questa disputa della palla Dapples, riversandosi sulle strade che conducevano al campo con ogni mezzo di locomozione: tranvie, vetture ed automobili. L'attesa era vivissima, ed il contegno del pubblico durante l'interessante partita fu sempre corretto, tranne alcuni brevi incidenti ed eccessivi clamori di alciun vercellesi scesi dalla capitale del riso  in numero di oltre un centinaio e dotati di un entusiasmo comunicativo a tutt'oltranza!

 

E del resto, cosa nuova per noi ma encomiabilissima, l'arbitro richiamò un paio di volto all'ordine questi pubblici incitatori alle squadre belligeranti; e l'atto autoritario dell'arbitro, oltre a meritarsi gli applausi del pubblico, ottenne il voluto benefico effetto. Energico e meticoloso si dimostrò anche durante il match il referée, sig Mazzi, tanto meticoloso da annullare un gol segnato dalla Juventus in seguito ad un corner regolare. La motivazione dell'annullamento del punto fatto sarebbe la seguente: Jaquet, della Juventus, tira il calcio d'angolo nel mentre che un giocatore della Pro-Vercelli, per ostacolare in qualche modo Jaquet, fa un salto. Pur trovandosi il giuocatore vercellese oltre i sei metri regolamentari dal punto del contee, il referée fischiò il fallo del giocatore vercellese, ma intanto la palila, portata magistralmente al centro, veniva con un colpo di testa buttatanella rete vercellese, fra un uragano di applausi. Lo spazio passato fra il fischio dell'arbitro che puniva il fallo e l'entrata del pallone nella rete fu di un attimo; di modo che, il pupblico restò ben meravigliato quando s'saccorse che il referée aveva annullato.

Campo di Corso Sebastopoli, casa della Juventus dal 1908 al 1922 e luogo di trionfo delle Bianche Casacche

 

Pertanto, venendo al nocciolo dalia cronaca del match odierno, diremo che la partila fucombattutissima sino alla fine. E fu infatti solo nell'ultimo quarto d'ora che la  Pro-Vercelli, con Bertinetti, si assicurò il goal su passaggio di Rampini, mentre Durante, che già una prima volta aveva arrestato il pallone, era incautamente sortito dalla porta.Non ripeteremo quindi tutte le fasi del match. La prima linea juventina non rese quanto si poteva aspettarsi, il solo Jaquet si riveiò un'ala sinistra di ottima classe. L'attacco vercellese invece fu ad altezza della situazione salvo il sottile difetto di mancare di decisione nello shot.

Meravigliose le due difese, specie la seconda linea juventina con il trio Colombo, Frey e Nay giocò in modo superiore ad ogni elogio, degno avversario del terzetto: Ara, Minino e Leone. Ottime pure le terze linee, e specie Servetto per la Pro Vercelli, e Barberis per la Juventus. Si sarebbe creduto oggi in una vittoria della Juventus, a giudicare dal fatto che quasi sempre tenne l'attacco. Ciò invece non fu e non doveva essere, perché i forti giocatori nella Pro Vercelli avevano promosso alla colonia dei propri compatrioti residenti a Torino, e che avevano loro allestito un sontuoso banchetto, di ornare la tavola d'onore dell'argenteo trofeo: la Palla Dapples! Nel pubblico, veramente scelto, notammo la numerosissima rappresentanza del gentil sesso in toelette elegantissime, i più noti sportsmen cittadini, un buon contingente di soci degli altri clubs torinesi di football, note personalità sportive e politiche, come il professor Montù, l'avv. Bozino, di Vercelli, il dottor Peconoli, l'ing. Beninetti, ecc.

Ma se la giornata splendida ed allegra di sole aveva contribuito a far accorrere tanti appassionati, non aveva certo migliorato le condizioni del campo di giuoco, ci. eravamo scordati di dirlo, si presentava melmoso e pesante. Le bianche, camicie vercellesi ne hanno saputo qualcosa, perchè, se vinsero bensì la Palla Dapples, perdettero il colore sociale, acquistando quello locale!

 

Il banchetto ai vincitori. La colonia vercellese residente a Torino con gentile pensiero offrì, alle ore 18. uno splendido banchetto ne! salone del Ristorante Molinari presso la stazione di Torino. alle stazione, al campioni della Pro Vercelli... La riunione si sciolse fra gli hip, hip, hip, hurrà dei giuocatori che col diretto delle ore 20 partirono per Vercelli, dove una fiaccolata grandiosa era stata combinata per attendere e salutare l'arrivo dei vincitori.

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