Anni '70. Anni in cui in tutta Italia le due parole d'ordine sembrano essere per tutti partecipazione (militanza) e associazionismo. In tal senso a Vercelli le cose non vanno diversamente anche grazie al fatto che finalmente la squadra, dopo anni difficili, sembra finalmente tornare all'altezza (o quasi) del suo blasone tornando a riaccendere l'entusiasmo in città.
A rimettere in moto questo meccanismo sono due dirigenti capaci come Frola e Ressia: grazie a loro la squadra è di nuovo competitiva e la piazza li segue con una vera esplosione di iscritti in tutti i Pro Vercelli club con conseguente massiccia presenza di vercellesi sia in casa che in trasferta. Nella memoria restano così non solo i 7.000 spettatori registrati in alcune gare al Robbiano, ma anche le numerose trasferte di massa fatte in treno speciale per città anche lontane come Trento e Bolzano o i veri e propri esodi per gli spareggi contro la Biellese a Novara e Torino. Il cuore pulsante della tifoseria bicciolana è dapprincipio il caffé Beccuti, luogo simbolo dove all'epoca si parla di Pro tutto il giorno e tutti i giorni ma molto presto a questo primo punto di ritrovo se ne uniscono molti altri, nati inizialmente solo per coordinare il tifo allo stadio, poi per programmare trasferte e infine per dare vita a iniziative a sostegno della società e dei tifosi tutti. Così dopo che nel febbraio 1970 Franco Fenoglio fonda un nuovo club presso il bar Principe, presto ne vengono fondati di nuovi come le Riparazioni Benvenuto, il bar Giusta, il bar Moderno, il bar Autolinee e il club Forza Pro. La dichiarazione di intenti di questi club viene mirabilmente esemplificata dall'articolo d'esordio della rivista Alé Leoni: "Cos'é un club Pro Vercelli? Una riunione di amici, conoscenti, colleghi che si uniscono perchè hanno tutti, in comune,... l'amore per la Pro Vercelli. Quali gli scopi e le finalità di un Pro Vercelli Club? Creare e mantenere intorno alla squadra quell'entusiasmo che se è cosi facile da trovare quando si vince, è tanto difficile da difendere quando si perde. Portare i tifosi alla Pro Vercelli".
Apice iniziale del movimento di questi club sono ovviamente i due spareggi contro la Biellese seguiti dalla grandiosa festa per il ritorno in C, iniziata al Comunale di Torino, proseguita con caroselli d'auto sull'autostrada di ritorno a Vercelli, poi per le vie cittadine e infine al teatro civico della città.
E' in questi club che alcuni volenterosi fanno girare le prime tessere e adottano le prime iniziative concrete per sostenere la squadra; all'epoca fa scalpore la fondazione di un "Pro Vercelli Club" a Biella, pochi mesi prima dei famosi spareggi, grazie all'iniziativa di Stefano di Tano.
Il travagliato campionato di C 1971/72 è l'occasione per la Pro di tornare nel calcio che conta e di riveder spuntare al Robbiano giornalisti sportivi provenienti da tutta Italia, inviati per capire e per spiegare cosa rappresenta il mito di una squadra che pur perdendo spesso vede aumentare i suoi spettatori allo stadio.
L'altalena di risultati di questa stagione porta i club a scontrarsi tra loro, al punto che il club "Forza Pro" decide di staccarsi dagli altri e di fondare un proprio foglio informativo (La Grinta).
Sia il giornale "La Grinta" sia "Alé Leoni" escono a cadenza quindicinale e sono fatti dai tifosi ma è il secondo ad imporsi alla attenzione dei lettori per la sua vena battagliera che dura per tutti e sette i suoi anni di vita (1977). Nei mesi travagliati della prima esperienza in C, i club si spaccano a seguito della destituzione di mister Cuscela che viene sostituito da Hamrin: da una parte alcuni sono d'accordo con la società (spalleggiata dal giornale "La Grinta"), altri invece caldeggiano il ritorno di Cuscela (rivista Alé Leoni).
Di fondo comunque a dividere i club è una maniera diversa di vivere il tifo che secondo alcuni significa sostenere la Pro, intesa come società, sempre e comunque mentre per altri uno spirito critico verso la società e le sue scelte è imprescindibile. La diversità di vedute porta ovviamente a iniziative di segno opposto: sul piano della politica societaria "La Grinta" è del tutto allineata con la società Pro Vercelli, al contrario "Alé Leoni", e con lei tutti i club "dissidenti", no.
In due momenti viene raggiunto l'apice della tensione. La prima occasione si manifesta quando il presidente della Pro Baratto decide di far causa alla rivista Alé Leoni; il secondo si manifesta invece in occasione della famosa intervista settimanale di Mike Bongiorno.
Nel 1973 infatti il famoso conduttore televisivo, conduce alla Rai un programma domenicale durante il quale vengono chiamate le sedi di club di varie squadre... sarebbe un ottima occasione per farsi pubblicità ma anche stavolta a dominare sono solo le polemiche.
Mike Bongiorno si collega infatti con il bar Cristallo, sede del club "Forza Pro", frettolosamente definito durante il collegamento sede di tutti i Pro Vercelli club, con inevitabile scorno di tutte le altre sedi della tifoseria. Nel pomeriggio ovviamente seguono polemiche e diverbi durante la gara casalinga del Robbiano.
Nel frattempo la crisi economica e societaria della Pro diventa sempre più grave, al punto che i club rimangono attivi solo a livello di facciata ma senza la fiducia delle stagioni precedenti; sono ormai lontani i tempi delle collette tra tifosi fatte per aiutare la società a comprare un giocatore e far fare alla squadra bella figura in campo (tipico in tal senso il caso di Vannicola).
Così dalla metà degli anni '70 la Pro vivacchia in serie C disputando campionati senza grosse pretese con l'effetto di affievolire l'entusiasmo della tifoseria portando sia ad una riduzione delle presenze allo stadio sia ad un calo di partecipazione dei club che finisce col limitarsi dapprima ad una esistenza solo formale poi seguita dalla loro scomparsa. Sulle ceneri di questa prima esperienza, grazie anche all'innesto di forze fresche, viene creato a fine '70 il Coordinamento Club Pro Vercelli: la nascita ufficiale è il 19 settembre del 1977 con la benedizione della società che premia gli sforzi della tifoseria dando una stanza della sede al nuovo collettivo. Un anno dopo nasce la rivista "Pro Vercelli Club".