In un giorno di settembre del 2018, a cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, i giornali uscivano con la notizia che la stele commemorativa dei Caduti della Pro Vercelli nella prima guerra mondiale sarebbe stata finalmente restaurata con l'autorizzazione della Sovrintedenza e con il patrocinio di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale. Il lavoro venne eseguito dalla restauratrice Silvana Bramante di Fara Novarese e oltre al restauro venne anche aggiunta una nuova targa con la lista dei nomi di tutti i caduti della Pro Vercelli che prima non erano citati uno ad uno ma che fu possibile ricostruire con un abile lavoro di ricerca sui giornali dell'epoca.
Il 13 aprile 2019 la stele restaurata è stata inaugurata una seconda volta a margine della gara tra Pro Vercelli e Lucchese valida per la trentacinquesima giornata del campionato di Lega Pro: presenti alla cerimonia ospiti, autorità e rappresentanze delle Associazioni d'arma cittadine.
Oggi la stele fa bella mostra di sè all'interno dello Stadio Silvio Piola, lungo il muro perimetrale proprio a fianco all'entrata della tribuna; in origine il monumento fu creato dallo scultore e architetto vercellese Luigi Gariboldi che diede vita ad un basamento di granito con in cima una stele composta dallo stesso materiale. Sul basamento venne posta una targa in bronzo con la scritta: "LA U.S.PRO VERCELLI AI SUOI SOCI CADUTI PER IL SANTO IDEALE DELLA PATRIA". L'opera venne inaugurata il 4 novembre del 1921, in quello che all'epoca era lo stadio della Pro sito in piazza Conte di Torino (presso l'attuale piazza Camana) e venne poi traslata nel nuovo stadio vercellese dopo l'inaugurazione del nuovo impianto nel 1932.
Questi i nomi dei giocatori della Pro caduti in guerra appaiono sul monumento a fianco alla tribuna dello Stadio Silvio Piola: Giuseppe Garrone, Eugenio Garrone, Emilio Ivaldi, Riccardo Restagno, Umberto Spinoglio, Enrico Salvaneschi, Michele Bossola, Felice Milano, Ugo Bemporard, Riccardo Celoria, Arialdo Leonetti, Riccardo Restano, Mario Pirolini, Ermanno Rossi, Edmondo Rueff.<< Nuova immagine con testo >>