Piazza Camana

La gradinata nord dello stadio Silvio Piola vista dai giardini di Piazza Camana

Il 2 agosto del 2020 Andrea Saronni del giornale "Avvenire" pubblicava un bell'articolo dedicato alla Pro Vercelli e, in una parte di questo articolo faceva riferimento al campo della Pro immediatamente precedente l'attuale, quello che vide nascere il mito delle Bianche Casacche, un gruppo di ragazzi che dal nulla fu capace di costruire una squadra in grado di vincere la bellezza di 7 scudetti in 14 anni.

 

Così scrive Andrea Saronni: "Dietro la gradinata Nord spuntano ancora gli alberi, e dietro agli alberi c’è un piccolo parco con i giochi per i bambini, e fazzoletti più o meno grandi di erba dove fare correre una palla. Cent’anni fa e oltre, sulla stessa terra - meno pettinata e assai facile ad assumere la forma del fango e della polvere -, una sfera più ruvida e tenuta insieme da una stringa veniva inseguita e calciata da ragazzi in camicia bianca, un po’ rustici forse, ma bravi e vogliosi abbastanza per rimanere a distanza di un tempo infinito per la vita, figuriamoci per il calcio. Il territorio del mito è racchiuso in due isolati, uno stadio e una piazza verde.... Ma per Vercelli, forse, contano ancora di più le ringhiere e i capitelli in ferro battuto e stile neoclassico della tribuna dello Stadio (protetta dai Beni Culturali), la nebbietta che di autunno si alza ancora nei giardinetti di Piazza Camana e che fa illudere che le sagome sfumate degli alberi siano in realtà Ardissone, Rosetta, Pietro Ferraris, sempre lì a giocare e vincere al Camp de la Fera, nella Fossa dei Leoni. Nel tempo fermo di Vercelli è ancora semplice immaginarsi nel passato: naufragarci vi è dolce, se il presente non lo vale".

 

Davvero nei giardini di piazza Camana, a pochi passi dall'attuale stadio, si può sentire una atmosfera speciale, soprattutto di notte, un qualcosa che conferisce ai giardini un qualcosa di magico che l'articolo di Andrea Saronni ha saputo cogliere molto bene nel suo pezzo. I suoi primi calci al pallone la Pro li aveva tirati nel primissimo "Camp dla Fera", corrispondente all'attuale piazza Mazzini, terreno che poi era stato abbandonato prima in favore del Campo di Marte (fino alla stagione 1906/07) e poi, a seguito del raggiungimento della Prima Categoria (la Serie A dell'epoca), in favore dello spazio libero presente in piazza Conte di Torino (attuale piazza Camana).

 Il 1° gennaio 1908 la Pro inaugurò il nuovo terreno di gioco sfidando la U.S. Milanese: il campo era dotato di una barriera in legno che copriva tutto il perimetro impedendo al pubblico di accedere al campo e di una tribuna coperta capace di contenere 2.000 spettatori. Col passare delle stagioni "lo stadio" iniziò a dimostrarsi inadeguato, incapace di accogliere tutti i tifosi che ogni domenica volevano tifare la Pro.

 

 

 

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