Sul campo di via Alcarotti di Novara il 10 giugno 1962 la Pro vive il momento più buio della sua storia perdendo lo spareggio - salvezza contro il Saronno e conoscendo per la prima volta l'onta della IV Serie. Il giorno successivo l'inviato di Stampa Sera Giuliano Califano offre il suo resoconto della gara sulle pagine del quotidiano torinese.

"I vercellesi a cinque minuti del termine incassano dal Saronno il goal che li condanna Sul campo neutro di Novara successo dei lombardi per l-O I vercellesi a cinque minuti del termine incassano dal Saronno il goal che li condanna La superiorità offensiva delle «bianche casacche» neutralizzata dalla gagliarda difesa saronnese - Galimberti, a portiere battuto, ha spedito il pallone contro il palo DAL NOSTRO INVIATO Novara, lunedi mattina. La Pro Vercelli, la gloriosa anziana società vessillifera del calcio italiano dei tempi d'oro, ha conosciuto ieri sul campo di Novara uno dei moment; più tristi della sua storia. Sconfitta, quasi allo scadere del secondo tempo, dal Saronno nello spareggio in campo neutro la <Pro> retrocede in Serie D. Scompare cosi, almeno per una stagione, dalla ribalta calcistica nazionale un sodalizio che nel suo fastoso passato può vantare la conquista di ben sette titoli nazionali assoluti. E' stato, quello di ieri, l'ultimo episodio della lunga catena di sfortunate vicende che quest'anno hanno costellato il cammino dei vercellesi. Un ultimo triste episodio che assume l'amaro sapore della beffa ove si consideri che se una squadra (pur nell'affanno e nell'orgasmo che le circostar, se giustificavano) ieri avrebbe meritato come minimo il pareggio, questa era la Pro Vercelli. Furono le « bianche casacche» infatti a palesare, col progredire dell'incontro, una maggiore organicità di manovra offensiva, una superiore tenuta alla distanza, una più chiara impostazione a centro campo senza eccessivi scompensi tra i reparti avanzati e quelli difensivi. Non solo; ma furono proprio gli sconfitti ad attaccare in prevalenza ed a creare le situazioni più pericolose per la rete avversaria. Per giungere — disdetta nera — a colpire il palo, a portiere battuto, giusto due minuti prima che :! Saronno, per grazioso regalo del portiere De Jaco (fermo come una statua), giungesse, al 40' della ripresa, al sospirato successo. Detto questo, ben poco resta da aggiungere sui vercellesi; un solo appunto forse potremmo loro muovere e si riferisce allo schieramento inizialmente al centro dell'attacco e poi all'ala destra del mediano Albertaro. Con tutta la più buona volontà il ragazzo ha palesato in determinati delicati momenti di non possedere il tocco finale delì'atleta A merito del Saronno va invece ascritta una condotta di gara veramente gladiatoria, senza fronzoli, basata sul "primo non prenderle" e sulla pericolosa arma del contropiede.

Una tattica che alla lunga ha avuto il sopravvento e proprio quando era ormai troppo tardi perché i vercellesi potessero rimontare lo svantaggio. In altri termini se si vuole sintetizzare lo svolgimento della partita si può affermare che essa è stata vinta sul piano tattico dai reparti arretrati saronnesi — anche il gol è stato del mediano Lombardi — che hanno saputo neutralizzare la superiorità del quintetto di punta avversario per poi dar vita a piccanti azioni in contropiede. Le fasi più emozionanti offerte dalla cronaca dell'incontro si riferiscono senz'altro al quarto d'ora finale. Prima, specialmente nei quarantacinque minuti iniziali, le azioni hanno avuto un carattere di batti e ribatti con rapidi capovolgimenti di fronte ben sostenuti comunque dalle opposte difese. Ad ogni modo subito si è potuto rimarcare la superiorità offensiva della manovra vercellese alla quale, in più di un'occasione, è mancato il premio per l'assenza di uno sfondatore. Cose eccellenti hanno fatto Donino, Possanzini e Galimberti (non brillante come di consueto Marchioro) da parte vercellese ben sostenuti dall'eccellente Ciocchetti; ma i bianchi sono mancati nella fase risolutiva quando sarebbero stati necessari più peso e più grinta. Ben pochi pericoli hanno corso comunque nel primo tempo i due portieri. Nella ripresa invece le situazioni più ingarbugliate le ha dovute districare l'estremo difensore del Saronno. Esauritasi infatti la spinta offensiva degli azzurri col progressivo offuscamento dei riflessi di Peiti, Meggiorini e Catano, autori di un primo tempo a pieno regime, la Pro  ha subito marcato una netta supremazia territoriale. Le finezze di Donino e Possanzini e le sgroppata di Galimberti si frantumavano però contro la guardia, qualche volta un po' « paesana» ma sempre efficacissima, attuata da Bosco, Nobili, Ferrari I, Binaghi e Lombardi. Già al 5' Ferrari II doveva respingere su incursione di Galimberti lanciato da Donino; poi seguivano alcuni salvataggi dei saronnesi in corner su azioni impostate da Possanzini e Marchiaro; quindi, su scambio Donino-Albertaro-Donino, Ferrari II era ancora chiamato all'opera al 22' per prodursi un minuto dopo in un audace salvataggio sui piedi di Marchioro. Dopo un'uscita volante di De Jaco (al 29') si assisteva ad una serie di belle iniziative di Possanzini e Donino platealmente «falciati» dal difensori saronnesi. Si giungeva cosi al 38' quando Galimberti, di testa, spediva contro il palo un pallone che gli era pervenuto su tiro di punizione per un ennesimo fallo di Nobili su Possanzini. Sullo scampato pericolo si rilanciava in contropiede il Saronno; avanzava a mediano Lombardi; tutti i suoi compagni erano egregiamente francobollati da Vellano, Ciocchetti, Peretta e C. ; allora il saronnese si faceva più avanti e da dieci metri fuori area faceva partire un tiro violento, angolato. De Jaco non tentava nemme no la parata (forse la traiettoria gii sembrava dovesse fi nire fuori porta) ed il pallone della vittoria saronnese entrava in rete. Si era al 40': facilissimo risultava agli azzurri controllare nei restanti cinque minuti la poco convinta reazione vercellese".

PRO VERCELLI: De Jaco; Vel Iano, Angelelli; Pozzi, Peretta, Ciocchetti; Donino, Marchioro, Albertaro, Galimberti, Possanzini.

SARONNO: Ferrari II, Bosco,Binaghi; Nobili, Ferrari I, Lombardi; Catano, Peiti, Villa, Meggiorini, Terraneo.

Arbitro: Magrini, di Venezia.

RETE: 38' Lombardi (S).