Copertina Ottobre

Dalla Scozia per la Pro

Martinn e i suoi amici scozzesi dopo la gara di ritorno con i bustocchi

Pubblichiamo di seguito un bell'articolo di Pietro Gianella comparso sulla rivista "Magica Pro" per ricordare la partecipazione di alcuni ragazzi scozzesi al play out di ritorno dello scorso 17 maggio contro la Pro Patria.

 

"In questo numero speciale di Magica Pro abbiamo degli ospiti altrettanto speciali.
Martainn, un ragazzo scozzese, ha seguito la squadra insieme ai suoi amici durante lo spareggio salvezza contro i bustocchi.
Ma cosa ci faceva un branco di scozzesi tra le lande della pianura padana? 
“Ci trovavamo a Milano per un addio al celibato ed in agenda era già prevista una tappa a San Siro, ma sabato pomeriggio eravamo liberi da impegni… così uno dei miei amici, cercando qualcosa da fare nelle vicinanze, ha scoperto che di lì a poco si sarebbe giocata Pro Vercelli vs. Pro Patria, quindi perché no? 
Siamo saliti sul primo treno ed eccoci qua: di fronte a noi si sono spalancate le porte dello stadio Silvio Piola, un’autentica leggenda da queste parti.
L’atmosfera sugli spalti era incredibile, i tifosi erano caldissimi e hanno saputo spingere i ragazzi alla vittoria. Devo dire che anche dopo la partita si sono dimostrati davvero di cuore, invitandoci a festeggiare con loro in un bar della città. Mi sento di consigliare questa esperienza ad ogni appassionato di calcio, ma non solo.
Mentre per quanto riguarda l’aspetto tattico, nella fase di costruzione del gioco ho notato un possesso più ragionato, attento e con meno verticalizzazioni rispetto al calcio scozzese.
Infine, nonostante qualche birra di troppo, non posso dimenticarmi del giocatore in maglia numero 8 (Ilario Iotti). Ha davvero rubato la scena in mezzo al campo… ti aspettiamo in Scozia amico!

 

Pietro Gianella

 

Replica portiere 1970/75

Anni d'uso: dal 1969 al 1975

Azienda: Toffs (Inghilterra)

 

Presidenti del periodo: Francesco Frola (1967-1971), Gian Aldo Arnaud (1971/73) e Ettore Baratto (1973-79)

Note storiche: la Pro ritorna finalmente in Serie C dopo anni di purgatorio in D. Ovvio l'entusiasmo in città che permette alla squadra, pur in mezzo a tante difficoltà, di disputare varie stagioni nella "nuova categoria".

                    

Note: replica maglia da portiere in cotone in uso dalla stagione del ritorno in C (1969/70) fino al 1974/75. La maglia è un esemplare unico realizzato su richiesta e indicazioni del Museo Bianco Pro Vercelli dalla azienda specializzata Toffs con sede in Inghilterra. La replica è assolutamente semplice nel disegno ma di alta qualità: molto bello lo stemma in rilievo così come il particolare del colletto attraversato da un bordo bianco su sfondo nero.

Indossata in queste annate da Pier Luigi Branduardi, Silvio Lamberti e Pier Giorgio Castellazzi.

 

Domenico Brusa, socio onorario

Questo mese la copertina del nostro sito si apre con un documento eccezionale che abbiamo ricevuto tramite dall'amico e collaboratore del Museo Bianco Pietro Gianella. Il documento in questione è una lettera ufficiale dell'U.S. Pro Vercelli inviata dalla società bianca (all'epoca con sede sociale e segreteria in corso Carlo Alberto) all'ex sportivo Domenico Brusa per insignirlo del titolo di "socio benemerito" in virtù dei servizi resi da Brusa in qualità di atleta della Pro.

In calce alla missiva, oltre alla firma del segretario dell'epoca, spicca la tessera di socio benemerita intitolata a Brusa firmata dal presidente.

 

Vercelli 13/4/1927

 

Ill.mo Sig. Brusa,

 

Ho il gradito incarico di comunicare alla S.V. ill.ma che il Consiglio d'Amministrazione di questo sodalizio in sua seduta dell'8 aprile, in riconoscimento del brillante passato sportivo, per il quale venne decoro e lustro alla nostra Associazione, volle nominarla 

 

                                                          SOCIO BENEMERITO

 

dell'U.S. Pro Vercelli. 

Le acchiudo pertanto la tessera stautaria.

Nel contempo a nome del Consiglio d'Amministrazione Le porgo le più vive congratulazioni, sicuro che ella vorrà sempre con lo stesso entusiasmo dare tutta la sua opera preziosa per il nostro vecchio Sodalizio.

 

Con distinta considerazione.

 

 

1973: parla Piola

In questa intervista del 1973, il mitico Silvio Piola ricorda la gara tra Italia e Norvegia dei Mondiali francesi del 1938: la gara venne disputata il 5 giugno 1938 allo stadio Velodrome di Marsiglia e in quell'occasione gli azzurri riuscirono ad imporsi per 2 a 1 con grande fatica e solo dopo i tempi supplementari... nel video Piola spiega le ragioni di quelle difficoltà (tutto sommato inaspettate ed eccessive) per un'Italia che era campione del mondo in carica. L'incontro venne risolto dalle reti dei vercellesi Pietro Ferraris e, naturalmente, Silvio Piola.

 

Marsiglia 5/6/1938

Stadio Velodrome

Italia-Norvegia=2-1 (d.t.s.)

ITALIA: Olivieri, Monzeglio, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli U., Pasinati, Meazza, Piola, Ferrari G., Ferraris P.

All: Vittorio Pozzo.

NORVEGIA: Johansen, Johannessen, Holmsen, Henriksen, Eriksen, Holmberg, Frantzen, Kvammen, Brynhildsen, Isaksen, Brustad.

Arbitro: Beranek (Aus).

RETI: 2' Ferraris (I), 83' Brustad (N), 94' Piola.

 

Libro: Tifo estremo

Oggetto del libro sono le pratiche di vita quotidiana di un gruppo di ultras del Bologna calcio. Le loro storie, il loro punto di vista, il loro “credo” sono al centro di questo testo che è frutto di una ricerca effettuata tra il 2012 e il 2015. Le prime formazioni ultras in Italia nascono attorno agli anni Settanta, in netto ritardo rispetto al caso inglese. Allo stesso tempo, però, presentano da subito delle caratteristiche del tutto dissimili da quelle che contraddi- stinguono il Regno Unito. Una “carriera” ultras infatti porta con sé connotati politici e ideologici sconosciuti ad altre realtà di tifo estremo al di fuori dell’Italia. Il rapporto tra politica fuori dallo stadio e dentro la curva, i modi attraverso i quali specifici gruppi di tifosi estremi costruiscono la loro identità territoriale, gli strumenti di cui fanno uso per conquistare l’egemonia dentro lo spazio ristretto della curva, le strategie di sopravvivenza economica, le pratiche di resistenza contro nuove e sempre più consistenti politiche repressive a livello nazionale e internazionale sono al centro di questo volume che si sviluppa in tre capitoli raccontando quarant’anni di storia del tifo estremo attraverso il metodo etnografico.

 

Giuseppe Scandurra,  Tifo Estremo,  Ed. Manifesto Libri, 191 pag., 2016.

 

E' per te che siamo qua...

Continua il nostro viaggio nelle curve che hanno fatto la storia del tifo e del calcio in Italia e in Europa. Stavolta ci addentriamo nella curva Andrea Costa di Bologna, cuore pulsante che da decenni accompagna le partite dei rossoblù in casa e in trasferta.

45 anni fa inizia l'era Celoria

Lino Nobili a sinistra e Giuseppe Celoria a destra. Leggende della Pro di fine anni '80. Immagine da tgvercelli.it

Estate 1990. Dopo anni di crisi sportiva e finanziaria, finalmente nell'estate del 1980 la Pro riesce nell'impresa di eleggere un nuovo presidente tramite l'assemblea dei soci alle 22 e 15 del 31 luglio 1980: è infatti a questo orario e a questa data che l'assemblea elegge per acclamazione il nuovo consiglio direttivo (che subentra, finalmente, a quello guidato da Ettore Baratto dimessosi undici mesi prima) guidato dal nuovo presidente Giuseppe Celoria. Tre i vice presidenti: l'impresario edile Vero Paganoni di Chivasso, il presidente del settore giovanile della società Lino Garavelli ed il mediatore di cereali Gino Eusébietto.

"La Stampa" del 1° agosto 1980

 

Celoria è originario di Pezzana, paese che si trova ad una decina di chilometri da Vercelli, già noto ai tifosi della Pro per aver dato i natali a due leggende bianche degli anni '30 come Giuseppe Seccatore e Achille Dellarole;  dopo i discorsi di rito, il presidente Celoria presenta all'assemblea il nuovo allenatore della squadra: è Lino Nobili, 45 anni, milanese di origine ma alessandrino di adozione, ex portiere della Pro Vercelli (1960 e 61) e dell'Alessandria, già mister del Mortara, della Medese, della Caratese, della Vogherese e della Novese. Queste le parole del nuovo "conducator" dei bianchi: "Sono contento di ritornare a Vercelli alla guida della società che ha il pubblico più meridionale del nord. Garantisco il mio massimo impegno, come e più di quando difendevo la bandiera della squadra fra i pali. Non posso annunciare per ora il programma per il prossimo campionato perchè devo prima prendere contatto con la squadra. Non prometto miracoli ma un lavoro serio e coscienzioso".

 

La Pro 1980/81 guidata dal veterano Paolo Sollier. Immagine da "Il grande libro della Pro

 

Il biennio di Nobili

La prima stagione di Celoria al timone della Pro passa alla storia anzitutto per la scelta presidenziale di rifondare, finalmente, il settore giovanile che, se in passato è stato il fiore all'occhiello della società di via Massaua, da tempo versa in condizioni deplorevoli e di questa rifondazione viene incaricato l'ottimo tecnico novarese Giampiero Sandro grazie al quale nelle stagioni a seguire dal vivaio bianco approdano in prima squadra diversi giocatori.

Replica maglia 1980/81 realizzata da Toffs

Per quanto riguarda invece il rettangolo verde la stagione 1980/81 non è purtroppo una di quelle da ricordare: vero è che la squadra migliora il 13° posto dell'anno precedente arrivando nona ma purtroppo non riesce ad essere continua nei risultati alternando alti e bassi sia in casa che in trasferta.

Presa confidenza con il suo ruolo e con l'Interregionale, Celoria conferma l'ottimo mister Nobili in pachina (la continuità, si sa, nel calcio fa miracoli) e decide di rafforzare la squadra per aiutare la squadra a risalire posti in classifica e, con un  po di fortuna, a tentare l'assalto a quella Serie C che manca da due anni. In sede di mercato arrivano a Vercelli quattro volti nuovi: Angelo Bonni, Igino Re, Luca Oddone e Bruno Russo. Le aspettative della tifoseria si concentrano soprattutto su Re, uscito dal vivaio del Toro e che presto si afferma come il miglior terzino della Pro dai tempi della guerra, e su Bruno Russo che approda in via Massaua anche grazie all'appoggio del Centro Coordinamento Club che partecipa all'operazione con il contributo dei propri soci.

Le prime dieci giornate sono un sogno ad occhi aperti per la tifoseria: la Pro vince otto gare su dieci e fa due 0 a 0 (in casa contro il Borgomanero e fuori contro l'Iris Borgoticino) purtroppo però l'inciampo è vicino e le bianche casacche cadono prima ad Abbiategrasso, con tanto di "regolamento di conti" negli spogliatoi, ed in casa contro il Seo Borgaro. Al 14° turno, giocato subito prima di Natale, la Pro cade di nuovo in casa, stavolta contro l'Asti che è una diretta concorrente per la salita in C2: la sconfitta dà la stura a polemiche tra mister Nobili e la dirigenza: sembra la pietra tombale sui sogni di gloria vercellesi invece tra gennaio e febbraio arrivano ben 7 punti in sole 4 gare segno che la squadra ha ancora voglia di lottare... salvo poi perdere le gare decisive a Cuneo ed in casa contro l'Orbassano. alla fine la Pro chiude a soli 3 punti da''Asti promosso in C2.

 

Dal disastro 82/83 allo spareggio di Alessandria

La promozione fallita per un soffio nel 1982 e i dissapori di spogliatoio e dirigenza fanno si che nell'estate '82 mister Nobili venga sacrificato (troppo precipitosamente) per far posto a Luigino Vallongo proveniente dal Borgomanero. La società stavolta rinuncia al basso profilo e proclama di voler vincere il campionato e approdare in C2: sul campo però le cose vanno diversamente e malgrado i molti soldi spesi nel mercato estivo e l'avvicendamento in pachina tra Vallongo e Cuscela, la Pro chiude mestamente il campionato all'ottavo posto.

Così, nell'estate '83, Celoria deve di nuovo rimettere mano alla squadra e, insieme alla dirigenza, crea un bel mix di giovani ( Olivieri proveniente dall'Imperia, Tumelero dal Savona e Cristiano dal Matera), cui si aggiungono giocatori esperti come Fait dal Casale, Frigerio dalla Vogherese e il super bomber Gino dalla Civitanovese; a conti fatti però fin dalle prime partite si vede che nel gioco della squadra manca una spalla per l'attaccante Gino così che la società corre ai ripari comprando dal Savona l'attaccante Cesare Melillo. A guidare la squadra dopo i problemi tecnici della stagione precedente viene chiamato l'esperto e vincente Giovannino Sacco. La prima metà del campionato è appannaggio di Aosta e, soprattutto, del Cuneo che tengono dietro una Pro "ingolfata" ma tenace senza grossi patemi; i bianchi non perdono mai il contatto con le prime e il 19 febbraio 1984 stendono il Cuneo per 1 a 0 (gol di Gino) e gli rubano la testa della classifica davanti ai 5.000 del Robbiano.

Giunti a questo punto i bianchi credono di aver chiuso la pratica del campionato e cercano di amministrare il vantaggio in classifica sugli inseguitori andando a pareggiare 0 a 0 su campi di squadre impegnate nella lotta per non retrocedere (Orbassano e Trecate) e fallendo il match point (0-0) in casa contro la Cairese che nel frattempo è diventata l'unica a disputare la promozione ai vercellesi. 

 

 

"La Sesia" del 21 maggio 1984

 

Alla fine le due formazioni terminano il campionato a pari punti e si rende necessario giocare una partita di spareggio per stabilire quale delle due squadre deve salire in C2.

La gara si gioca il 20 maggio 1984 al Moccagatta di Alessandria ed entra di diritto nella storia "grande" della Pro, anche se è solo uno spareggio per salire in C...

 

 

Alessandria 20/5/1984

Stadio Moccagatta

Pro Vercelli-Cairese=2-1 (d.t.s.)

PRO VERCELLI: Corona, Fait, Barbero, Cristiano, Tumelero, Olivieri, Gino, Frigerio, Melillo, Noferi, (46' Valera), Re (76' Fostinelli). All. Sacco

CAIRESE: Bernini, Eretta, ferla (98' Petrangelo), Pascale, Scremin, Bertone, Busolin,  (106' Becco), Rando, Marazzi, Zunino, Berruti. All. Seghezza.

Arbitro: Da Ros di Treviso.

RETI: 57' Zunino (C), 58' Gino (P), 110' Frigerio.

 

Libro: Una notte lunga 40 anni

“Una notte lunga quarant’anni”, il toccante libro pubblicato dagli ultras di Trieste e dall’Associazione Stefano Presente per commemorare il quarantesimo anniversario della morte di Stefano Furlan. Attraverso i commoventi ricordi della madre di Stefano, Renata, e altri protagonisti, rivivrai la memoria di questo giovane tragicamente scomparso nel 1984. Il volume include documenti, articoli di giornale, fotografie e persino un fumetto esclusivo di Francesco Cuomo. Un’opera che rende omaggio a questa storia, indelebile per molti.

 

Da notare che contestualmente all'uscita del libro ad aprile 2024, il Comune di Trieste ha organizzato, insieme all'associazione "Stefano presente" la mostra "Col tuo nome addosso" una retrospettiva di immagini dedicata a questo giovane tifoso della Triestina deceduto nel dopo gara di un Triestina-Udinese di Coppa Italia del lontano 8 marzo 1994. La mostra è stata concepita come un tributo a Stefano Furlan attraverso il ricordo della sua vita senza tralasciare il contesto storico degli ultras di quegli anni in generale e quello di Trieste in particolare.

Stefano Furlan è stato un giovane appassionato che si unì al movimento Ultras per il profondo amore per i colori della Triestina e un forte senso di appartenenza.

 

Ultras Triestina e Francesco Cuomo,  Una notte lunga 40 anni,  Ed. Cinabro Libri, 180 pag., 2024.

 

Stadio10  Silvio Piola 10/6/201210 giugn

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